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I NOSTRI VALORI
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GIOVANI
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DIRITTI CIVILI E STATO DI DIRITTO
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MERCATO E CONCORRENZA
Perchè c'è bisogno di un PARTITO LIBERALDEMOCRATICO?
E' ora di dare una possibilità a quell'Italia che non vuole rassegnarsi al declino. C'è un pezzo importante di Italia che non ha più rappresentanza politica. Ed è quel pezzo di nazione che non vuole rassegnarsi al fatto di essere il paese al mondo che è cresciuto di meno da quando è iniziata la globalizzazione, un paese che non ha più opportunità per i giovani, un paese in cui la spesa pubblica è un treno impazzito. Un paese distrutto dalle tasse e dalla burocrazia. Un paese stanco dal confronto politico che è più una sfida tra curve ultras che non un serio confronto serio sul futuro del paese.
WELFARE
Nasce un Partito che vuole dare una speranza all'Italia.
Un partito che nasce con un Manifesto che spiegherà chi siamo, come ci organizziamo, cosa proponiamo. Un Partito che si riunirà presto con propri congressi per eleggere la propria classe dirigente, un pezzo fondamentale di un progetto politico. E’ nato il Partito Liberaldemocratico.
L’8 Marzo 2025 la Costituente Liberaldemocratica, sintesi di vari movimenti di ispirazione liberale e riformista, ha avviato i lavori del nuovo Partito, il nuovo soggetto politico che punta a rappresentare un’area riformatrice autonoma dalle attuali polarizzazioni di destra e sinistra. A Roma anche Massimo Mancini, referente dell’iniziativa su Cernusco e candidato al consiglio comunale nella Lista Civica Tutti per Cernusco a supporto del candidato Sindaco Paola Colombo.
Il Partito ha adesso un nome ambizioso e un simbolo fresco con i colori che richiamano quelli dell’Europa, uno dei valori fondanti. Non ha ancora un vertice che verrà definito nel primo Congresso Nazionale che si terrà il 28 ed il 29 giugno 2025. Il partito ha un manifesto molto pragmatico. A cominciare dalla questione femminile e dall’accesso a tutti i livelli della società e dell’economia. Le misure intraprese finora non sono state sufficienti a colmare diseguaglianze storiche. Non bastano più le quote di genere. Dobbiamo dare vita a un cambiamento culturale, che sia fatto di regole, ma soprattutto di mentalità, di merito, di responsabilità, sul lavoro e in famiglia.
Tra i volti noti della nuova formazione vi è quello di Luigi Marattin, economista e deputato che siede nella commissione Attività produttive: “Pensiamo che in Italia ci sia una domanda di rappresentanza che vada oltre la scelta tra un governo Schlein e un governo Meloni, entrambi caratterizzati da coalizioni contraddittorie al loro interno, sia in politica nazionale che internazionale. Vogliamo offrire un'opzione politica fondata su crescita, opportunità e competizione» ha dichiarato Marattin.
Con lui tantissimi dirigenti provenienti da altri movimenti dell’area che vedono il Partito liberaldemocratico il luogo migliore in cui fare politica senza un leader padrone. Infatti, uno dei tratti distintivi del nuovo partito è la sua struttura democratica: gli organi dirigenti, sia nazionali che locali, verranno eletti nei congressi previsti dalla primavera, e anche il segretario nazionale sarà scelto con il voto degli iscritti, evitando così la logica del partito personale. Il tesseramento è aperto sul sito https://partitoliberaldemocratico.com. L’obiettivo del Partito Liberal Democratico è chiaro: costruire una forza politica moderna, liberale e riformista, in grado di colmare il vuoto lasciato dai due poli e di dare voce a un’Italia che crede nella crescita economica, nella distribuzione delle opportunità e nella rivoluzione concorrenziale.
Gli altri principi fondanti sono molto chiari:
Libertà individuale e democrazia liberale: meno burocrazia, più semplificazione, più diritti e più opportunità per tutti.
Europa e atlantismo: un’Italia protagonista in un’Europa più forte e più integrata, sempre al fianco delle democrazie occidentali.
Merito e pari opportunità: carriera e successo devono dipendere dal talento, non dalle raccomandazioni.
Istruzione e cultura: la scuola e l’università devono tornare a essere il motore della crescita.
Economia di mercato e concorrenza: lo Stato deve regolamentare, non soffocare, il dinamismo economico. Un fisco giusto, certo e semplificato.
Welfare responsabile: protezione per chi è in difficoltà, senza creare dipendenza dallo Stato.
Lavoro e giovani: basta fuga di cervelli, l’Italia deve diventare un Paese attrattivo per i talenti.
Diritti civili e stato di diritto: giustizia garantista, separazione dei poteri e più libertà individuali.
Ambiente e innovazione: la transizione ecologica deve essere basata sulla scienza e sulla tecnologia, non sull’ideologia.
Equità intergenerazionale: basta scaricare sulle nuove generazioni i costi delle scelte sbagliate del passato.
Le quattro libertà fondamentali dei Trattati europei: capitali, merci, servizi e persone, con le esigenze di tutela della sicurezza e legalità contrastando ogni forma di immigrazione non controllata.
